Rocca Guglielma (Esperia Superiore)

Rocca Guglielma, l’antico nome di Esperia, si raggiunge in automobile fino al parcheggio fuori la grande porta che dà accesso al centro storico. Prima di arrivare al centro storico si consiglia una sosta davanti a palazzo Roselli, con la sua austera ma elegante facciata.

Superata a piedi l’antica porta, si entra nel centro storico, in uno scenario di  forte impronta medioevale. Ci si trova subito di fronte la facciata della Cappella Lauretana, un piccolo gioiello di architettura barocca del XVII secolo intitolata alla Madonna di Loreto. Distrutta dai bombardamenti dell’ultima guerra è stata restaurata e adibita ad auditorium.

Di fronte, la  Collegiata di S. Maria Maggiore e S. Filippo Neri, la Chiesa principale e più antica del paese, costituita da un’ampia navata principale, sette altari, quattro cappelle, un altare maggiore con una tela di Taddeo Zuccari raffigurante la Pentecoste, la sagrestia con un bassorilievo di Nicola da Pastena e la statua di S. Clino Abate che si dice abbia le sembianze dell’eroe e martire della repubblica partenopea  Clino Roselli.

La visita prosegue lungo via dei Cavalieri, una stradina lunga e stretta  dove erano ubicate le abitazioni dei cavalieri, a ridosso delle mura del castello.

Sulla sinistra si può osservare l’antico palazzo Spinelli, già sede della pretura.

Si prosegue poco più su per via degli Archi, con una sequenza di archi uno dentro l’altro.

Si scende quindi in basso per tornare indietro lungo la strada principale, via Andrea Doria.

Andrea Doria fu un valoroso capitano ligure destinato dal duca di Sora al governo e alla difesa di Roccaguglielma nel XV secolo.

Si giunge così a Porta Morrone, una delle tre porte che davano accesso alla cinta muraria del castello che dà su Rio Polleca e sul Borgo S. Bonifacio, un antico quartiere ebraico “fuori le mura”.

Dalla parte opposta, a lato di un ripido tornante in discesa, si trova la Chiesa di S. Francesco che risale ai primi del ‘600. Accanto alla Chiesa ora vi è la casa di riposo “Trinitas”.

Ritornando su via Andrea Doria si arriva in piazza S. Giovanni che prende il nome dall’antica chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista  demolita nel 1879.

Da via Andrea Doria si ritorna in piazza Guglielmo, verso Portelle, l’altra porta del castello che dà sul monte Fammera.