STORIA

Alcuni studiosi fanno risalire i primi insediamenti sul territorio esperiano come conseguenza della distruzione della colonia romana di Interamna Lirenas o all’epoca tardo-antica sul monte Cecubo; certa è invece la creazione di borghi voluta da Montecassino nel X secolo. La popolazione che prima di allora abitava piccoli insediamenti sparsi sul territorio fu fatta progressivamente convogliare nei pressi di San Pietro e di San Paolo della Foresta, due monasteri benedettini costruiti per sostituire l’antico Santo Stefano, distrutto tra l’817 e l’828 dai musulmani. Il normanno Guglielmo di Blosseville, nello stesso periodo, fece confluire la popolazione sempre da insediamenti locali nel castrum sul monte Cecubo da lui voluto. Il castello prese il nome di Roccaguglielma e aveva il fine di controllare il passo che permette di raggiungere da Pontecorvo e Aquino, città dei Normanni, Gaeta senza dover passare per Cassino. Nei secoli la collocazione strategica di Roccaguglielma e del suo feudo ne fece un territorio spesso conteso. Tra le famiglie nobili che ne presero possesso si ricordano gli Spinelli, che nel XIV secolo realizzarono molte opere edilizie, i della Rovere e i Farnese, Nel 1497 e nel 1503 Roccaguglielma e il suo territorio subirono pesanti distruzioni a opera del capitano spagnolo Gonsalvo di Cordoba.

Il periodo più florido fu tra il XVI e il XVII secolo. Nel 1636 il feudo fu devoluto alla camera regia. Nel 1654, a seguito di un violento terremoto, si ebbe una nuova devastazione. L’esperiano Clino Roselli ebbe parte attiva nella Repubblica Partenopea, ma venne giustiziato dai Borbonici nel 1799. Erano gli anni di maggiore diffusione locale del brigantaggio, che aveva forte presa sulla popolazione rurale spesso in funzione anti-napoleonica; agirono sul territorio l’itrano Frà Diavolo nel periodo napoleonico e Chiavone nel periodo post-unitario. Sotto il governo di Gioacchino Murat, si realizzò una nuova sistemazione amministrativa del territorio: Roccaguglielma fu separata dalle attuali frazioni di Esperia inferiore e Monticelli che costituirono il comune di San Pietro in Curulis. Dopo l’Unità d’Italia, nel 1867, Roccaguglielma e San Pietro si fusero e presero il nome di Esperia. Col declino delle opportunità date da un’economia rurale, Esperia iniziò a spopolarsi progressivamente.

Esperia si trova lungo quella che fu la linea Gustav durante il secondo conflitto mondiale: il territorio fu più volte bombardato, la popolazione fuggì ma ci furono comunque ingenti perdite. Lo sfondamento del fronte avvenne proprio a Esperia per opera delle truppe franco-maghrebine, a cui poi fu concesso di usare la popolazione a piacimento. Per questo episodio al comune fu conferita l’onorificenza della medaglia d’oro al merito civile.

Il patrono di Esperia è S. Clino Abate la cui celebrazione avviene l’ultima domenica di maggio.